Tony Carnevale a RAI Isoradio



Intervista a cura di Mauro De Cillis e Roberto Atturo, Roma 7 maggio 2015
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Il suono ritrovato - recensione di Riccardo Storti

Tony Carnevale. 

Ritrovare il suono per ripensarlo

di Riccardo Storti

I libri di musica scritti dai musicisti sono un'altra cosa. Può sembrare una banalità dirlo, ma non constatarlo e, magari, accorgersi che poi non siano così tanti i musici che decidono di prendere la penna in mano per parlare del proprio mestiere.
Inoltre, siamo sinceri. I veri "addetti ai lavori" sono loro. Noi, che stiamo al di qua del banco del mixer, tra palco e realtà, siamo solo dei testimoni dotati di taccuino, pronti a raccontare qualcosa che ci sarebbe piaciuto fare da grandi. Destino del cosiddetto "critico". Nobilissima arte, la critica, però sovente, in campo rock, dagli anni Settanta ad oggi, molti si sono improvvisati, fidandosi di un orecchio perspicace ma - in taluni casi - privo di educazione musicale. Vecchio discorso, oggi ancora più in auge grazie (o per colpa) della rete, dove basta un click per crearsi un blog e lanciarsi in descrizioni musicali (anche oneste) ma che nulla hanno a che vedere con l'analisi. Figuriamoci poi con la musicologia (che, come qualsiasi altra disciplina, bisogna studiare). Ma va bene così. Però, quando l'uomo di musica abbandona lo strumento per il foglio di carta, c'è solo da imparare.
A questo ci aveva abituato il compositore Tony Carnevale, quando, cinque anni fa, aveva pubblicato il suo primo saggio, Il pensiero e il suono. Già questa parola, "suono", indica la complessità con cui il musicista affronta la materia della propria creatività, ben oltre le prevedibili "note". Il suono, appunto. Che è colore, ma anche fisica invisibilità. E, attraverso la dimensione temporale, lo si riesce a trovare, anzi a ritrovare.
Il suono ritrovato. Così si chiama l'ultimo volume di Tony Carnevale, uscito nell'estate 2014 e pubblicato da UniversItalia. Si tratta di un lungo excursus sul "fare musica" partendo dal campo; quasi un ordinato quaderno di appunti che descrive e narra i frutti pratici di un lavoro appassionato e professionalmente impeccabile. Come indica il sottotitolo vagamente provocatorio, si parte da "un approccio non razionale alla musica", toccando, via via, aspetti e categorie fondamentali della dimensione creativa nel campo delle arti sonore, dalla formazione scolastica all'autonomia interpretativa, dal momento individuale a quello collettivo (suonare da soli, suonare insieme). Attenzione, però, perché ce n'è anche per l'altra parte, quella dell'ascoltatore.
Basta scorrere l'indice per essere attirati da un volume che parla a chiunque, con un linguaggio diretto, senza la presunzione di salire in cattedra per pontificare, semmai con il naturale scopo di condividere i propri giochi sonori. Carnevale, per avvalorare le numerose tesi avanzate nel libro, si serve di ascolti diretti che vanno dai Pink Floyd a Vasco Rossi, passando per i Tiromancino, Keith Jarrett, Bach e Wagner. Emozionante l'epigrafe posta in copertina: "... al tempo meravigliosamente perso insieme". Parole dell'amico Francesco Di Giacomo, in una dedica personale all'autore.
Il bello de Il suono ritrovato sta alla fine, quando lo avrete conluso e le domande non saranno finite; non perché siano mancate le risposte, ma perché il buon Carnevale ha messo in moto dentro di voi un'idea di musica che, superata la zona sonica, si fa pensiero.

© Riccardo Storti

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21 marzo - Concerto del Laboratorio "Oltre le note", diretto da Tony Carnevale


21 Marzo, Piazza Testaccio, nell’ambito dell’evento “Open Testaccio 2015”
Concerto del Laboratorio “Oltre le note”, diretto da Tony Carnevale

Il laboratorio Oltre le note, attivo presso la Scuola di Musica di Testaccio, è una proposta decisamente innovativa nel campo della formazione musicale: i princìpi sui quali si basa derivano da una lunga esperienza e ricerca che ha portato all’elaborazione del metodo ANORA, che rivoluziona il classico metodo tecnico-nozionistico-strumentistico tradizionale, proponendo un approccio non razionale alla musica. Punto cardine è lo sviluppo della creatività e la ricerca di un proprio suono originale, di una propria identità artistica: questo avviene lavorando da subito su un proprio progetto musicale o di testo, a qualunque livello, in un contesto collettivo all’interno del quale ognuno contribuisce anche alla realizzazione dei progetti degli altri partecipanti, stimolando la collaborazione artistica e il rapporto su base creativa. 
Non ci sono quindi distanze tecniche, né limiti di genere.

E non ci sono lezioni: ogni approfondimento tecnico scaturisce da una difficoltà incontrata nella realizzazione dei vari progetti originali, una conoscenza che si fonde quindi sempre con un’esigenza espressiva. Richiesta, quindi, non imposizione di conoscenze teoriche e tecniche.
Esprimersi attraverso la musica è un diritto dell’essere umano: la filosofia alla base del metodo propone infatti il superamento dell’idea culturalmente radicata che essere musicista sia un “dono” divino. Ma non basta: bisogna anche andare oltre l’idea culturalmente radicata dello strumentista “palestrato” che passa la vita a fare esercizi; andare oltre l’idea che musicista sia solo una persona che suona o canta da virtuoso: la musica può e deve essere inventata, ed ognuno può creare la propria musica, a qualunque livello, oltre ogni giudizio, oltre ogni tecnica, così come fecero migliaia di anni fa gli esseri umani primitivi quando provarono a soffiare dentro un bastoncino cavo o un osso di animale per esprimersi attraverso un suono. Non c’erano scuole né sale da concerto, quel suono non poteva essere stato “imparato”, ma doveva nascere da un’esigenza interna e non utile, non razionale.

La musica non è quindi una cosa per pochi eletti, ma un diritto di tutti: il Laboratorio si rivolge a chi già canta o suona o scrive parole, ma anche, forse in particolare, a chi non lo fa e vorrebbe provare a farlo.

Incontriamoci il 21 marzo: potrete ascoltare i lavori realizzati nel contesto umano e artistico del laboratorio, ma per capire meglio la nostra esperienza formativa vogliamo invitarvi ad ascoltare quello che suoneremo e canteremo, non solo come suoneremo e canteremo. Sono i nostri suoni originali, pensati, costruiti e realizzati, non li abbiamo presi in prestito da nessuno: testi, musiche e tutto il resto sono il frutto dell’incontro tra la fantasia dei partecipanti e quella del direttore, ma anche della sua metodologia e del lavoro instancabile e generoso di questo musicista-riceratore che da anni mette la propria esperienza e la propria realtà umana ed artistica a disposizione di chiunque ne voglia usufruire.

Il metodo ANORA è illustrato nel libro Il suono ritrovato – un approccio non razionale alla musica (Universitalia – EUS) e sarà disponibile a Testaccio presso la Libreria Arion, Piazza S. Maria Liberatrice 23/26.

Nell’ambito dell’evento “Open Testaccio”, Sabato 21 marzo, Piazza Testaccio, ore 17 con: Ornella Amodio, Roberto Coccoda, Roberto Deiana, Francesca Esposito, Gianluigi Farina, Marco Gentili, Stefania Graziani, Gateano Mattioli, Daphne Nisi, Elisa Pezzuto.


RAI ISORADIO - La vita che grida

Una breve presentazione di questo brano con Francesco Di Giacomo e Rodolfo Maltese su RAI Isoradio.  Clicca sul link RAI Isoradio

Il suono ritrovato: recensione/intervista a cura di Claudio Costantino


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Il libro di Tony Carnevale, “Il suono ritrovato”: arrivare agli altri attraverso la musica
tony orchestra davanti Si intitola “Il suono ritrovato: un approccio non razionale alla musica” (Universitalia/ EUS,) il nuovo saggio musicale scritto da Tony Carnevale. Per chi ha avuto modo di conoscere i suoi lavori, Tony Carnevale è “solo” un grande musicista, anche se la sua fama è piuttosto al di sotto dell’altissima qualità artistica e tecnica della sua musica e della varietà dei campi di applicazione della stessa nei quali si è cimentato,come del resto fa notare il noto critico musicale Flavio Brighenti nella prefazione del libro. Ma per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo personalmente, Tony è un’inesauribile fonte di stimoli e di risposte, uno che generosamente mette tutta la sua esperienza al servizio degli altri,: E lo fa con questo libro frutto della sua esperienza e della sua riflkessione sulla musica. Il libro è stato scritto con l’intento, riuscitissimo, di essere comprensibile a tutti, In copertina una frase autografa di Francesco Di Giacomo; che  ha dedicato a Tony per il suo compleanno nel dicembre del 2013: : “Al tempo meravigliosamente perso insieme”. Sono parole che –  come scrive Carnevale  nel libro –  riassumono il senso profondo del fare le cose “inutili”, cioè le cose non utili alla sopravvivenza materiale, come la musica, ma necessarie alle esigenze profonde dell’essere umano,
 
Abbiamo incontrato Tony Carnevale a cui abbiamo chiesto di raccontarci il suo libro.
Non è facile spiegare in poche battute – ci dice Tony Carnevale – queste pagine dense di elaborazioni e proposte,  frutto di una lunga ricerca, che parte dalla mia esperienza di studente di Conservatorio, seguita poi da anni di attività artistica e professionale che hanno sempre camminato parallelamente ad una ricerca sulla realtà umana profonda, in particolare sulla fantasia umana e sulla reazione umana al suono.  Sostanzialmente si tratta di una nuova proposta metodologica per la formazione musicale che si pone come alternativa alla didattica tradizionale e si presenta quindi anche come proposta culturale, come una nuova possibile poetica, spaziando però a 360 gradi sulla musica, con considerazioni anche storiche e politiche, il tutto arricchito e sviluppato dall’esperienza dei Laboratori di Creazione e Interpretazione di Musica Originale che ormai da 15 anni conduco.
Il punto di partenza è il diritto di ogni essere umano di esprimersi attraverso il suono a tutti i livelli, oltre ogni tecnica, oltre ogni genere, è la ricerca del proprio suono originale, quello che ha spinto un essere umano primitivo a prendere un bastoncino o un osso di animale e forarlo per farne un rudimentale flauto, senza che esistessero sale da concerto o scuole di musica. Un suono, quindi, non imparato, come, del resto, quello del nostro primo vagito, un suono che nasce da dentro.
Ritrovare il proprio suono vuol dire affrontare la musica con un approccio psicologico, un approccio non razionale che abbia come obiettivo lo sviluppo di ciò di cui la didattica tradizionale non si è mai occupata: la creatività. Questo avviene principalmente facendo lavorare le persone in formazione sui propri progetti originali, sostituendo anche il concetto di esercizio con quello di attività, e il concetto di “apprendimento per nozioni” con quello di “apprendimento per rapporto”. Rapporto basato sul fare insieme, inventando e costruendo musica e testi, un  rapporto, cioè, su base creativa.
Nei laboratori ognuno realizza quindi un proprio progetto originale contribuendo contemporaneamente alla realizzazione dei progetti degli altri partecipanti, in un contesto collettivo in cui non ci sono distanze tecniche né limiti di genere, una sorta di società ideale dove il collettivo lavora per la realizzazione di ognuno, ognuno al livello che può esprimere in quel determinato momento. Ci sono infatti persone alle prime armi che lavorano insieme a persone diplomate al Conservatorio.
Il libro cammina però su due binari paralleli, proponendosi anche come un manuale, con tantissimi suggerimenti anche di carattere molto pratico, di “mestiere”, per musicisti moderni o per formatori e insegnanti. Ma è anche uno strumento utile a chiunque abbia avuto a che fare con la musica e poi ha mollato, o a chiunque la voglia vivere anche solo come semplice appassionato. Si affrontano temi come l’ideazione musicale, la composizione, l’arrangiamento, l’interpretazione e altro ancora, con approfondimenti di natura artistica, metodologica, storica e di prassi artistica e professionale, senza mai perdere di vista l’aspetto psicologico dei temi trattati e quello più generalmente psicoacustico della reazione umana al suono. Quindi non solo la musica originale, ma anche lo svilupo delle capacità interpretative, perché non si può essere bravi interpreti se non si è sviluppato il proprio mondo creativo, poiché questa carenza non permette di entrare in risonanza con il mondo creativo di chi ha composto la musica che andiamo ad interpretare.Tutti, quindi, possono fare musica, ognuno con le proprie possibilità: in questo senso siamo tutti “uguali”, con tutti i significati sociali e politici che questo sottintende.
Si cerca di restituire alle persone questo diritto all’espressione attraverso il suono, diritto che viene negato dall’immagine culturalmente proposta del musicista “virtuoso”, un diritto che invece è di tutti, al di là della tecnica e della teoria. Una proposta di un assetto, quindi, un modo diverso di pensare e vivere la musica e i musicisti, un modo diverso di essere anche “semplici” ascoltatori, nel senso più profondo del termine, ritrovando quella risonanza, quel  “suono” interno che ogni essere umano ha.
Un assetto che tenta di mettere in discussione questa immagine del musicista che la cultura dominante, con la complicità della didattica tradizionale e dell’alienazione religiosa, continua a proporre;questo libro è infatti anche la proposta che musicisti non si nasce, non c’è nessuna “scintilla divina”: musicisti si diventa.
La musica come rapporto tra fantasie umane, da fantasia umana a fantasia umana, rapporto interumano.
Ma non è tutto: le oltre 250 pagine del libro sono dense di argomenti e ipotesi di ricerca… V olendo definire genericamente la proposta di approccio non razionale, direi cheil nocciolo del discorso sta proprio, forse, in questo “non”, che sta ad indicare una presenza, la presenza di un “non razionale”, di una fantasia umana invisibile ma percepibile, una fantasia umana che oggi possiamo conoscere grazie alla scoperta della dinamica della nascita fatta dal Prof. Massimo Fagioli già più di 40 anni fa, che ci può guidare nella  costruzione di un nuovo orizzonte nella formazione musicale e nella didattica.
Il libro è disponibile su IBS, anche nella recentissima nuova edizione inserita nella collana di psicologia.
La lista delle librerie dove si può acquistare  è sul sito dell’ autore.
 a cura di Claudio Costantino
Tony Carnevale:
Il suono ritrovato: un approccio non razionale alla musica
(Universitalia / Edizioni Umanistiche Scientifiche)